Viaggi di Gusto di Gianluigi Carlino.Parigi
Parigi
La prima cosa che faccio appena metto piede nella capitale francese, è catapultarmi in Rue Saint Denis per una succulenta crepes au jambon e fromage alla quale faccio aggiungere un po di pepe, dal mio amico rigorosamente ambulante da ormai un ventennio. Deliziosa, chiattosa (passatemi il termine), è la migliore situazione possibile per mettermi subito in simbiosi con la ville lumiere. La più bella città del mondo senza dubbio; non è più la città frizzante di un tempo, ma il suo fascino è immutato,per chi ama l’arte, il jazz un pò retro e il cibo, resta sempre un punto di riferimento planetario. Il primo giorno si va all’Orsay, uno dei miei musei preferiti al mondo insieme al Beaubourg, la Tate a Londra e il Moma a New York. Capolavori di Paul Derain, di Vincent V.Gogh e Paul Gaugin ineguagliabili. Qualche passo più avanti dell’Orsay, in St.germain de Pres, si può gustare nostalgicamente una buona birra e un pasto veloce dal mitico Lipp. Nel quartiere latino giusto uno sguardo veloce e mai fermarsi! Se c’è un posto al mondo dove non si può mangiare è il quartiere latino a ridosso di B.lrd St.Michel. Autentiche cialtronerie propinate ai turisti distratti e scevri dal pensare al buon cibo. Passando il fiume si arriva fino all’Ile de St.Louis che un tempo era più discreta e anonima, oggi troppo turistica, ma un salto nella fromagerie centrale è d’obbligo, qui uno squisito garcon vi farà provare ciò che di meglio si possa trovare in Francia, dai caprini alle tume e via dicendo. Per cena se non si hanno budget di un certo peso tali da potersi permettere i tanti ristoranti stellati, tra cui Paul Bocuse, il consiglio più spassionato è quello di mangiare unicamente nei bistrot o nelle brasserie, astenetevi dal folleggiare con pseudo Mamma mia, Zio Vincenzo, Pechino etc, rimarreste atrocemente delusi, provate se potete un croque madame. Per i vini l’imbarazzo della scelta è totale. Le cantine più vaste le trovate da LAVINIA in boulevard de la Madeleine, ma la cattiva educazione e la presunzione del personale vi faranno dimenticare gli splendidi Bourgogne di Philippe Pacalet e gli Champagne di De Sousa e Drappier 4 cepages. E’ preferibile invece andare in giro alla ricerca di altri posti più umani dove poter scoprire le meraviglie della Francia eroica. Dal gentilissimo BOSSETTI in Rue des Arenes all’ottimo CHAPITRE20 in rue Saint Paul dove Alsace e Borgogna sono molto segnalate, a giusta ragione sottolineo! Per chi è appassionato di scienza la CITE’ al parc della Villette è magico. Mentre sulla rive gauche alla fine del B.ld St.Germain troverete l’Institue du Monde Arabe, un museo e non solo straordinariamente interessante, un avamposto impedibile per conoscere a fondo la cultura araba. Lo stile architettonico a nido d’api e le frequenti mostre di arte contemporanea ne fanno uno dei luoghi più attraenti della novelle Paris. Infine all’eglise de la Madeleine per un requiem di Mozart non può mancare specie se presentato con un coro di oltre 100 persone: fantastico. Per gustare una fantastica colazione dirigetevi in Rue de Verrieres dove in un panificio storico dove al piano superiore si allevano api, potrete leccarvi i baffi con le famose specialità dolci francesi ed un pane di primo ordine. A pancia discretamente soddisfatta si può così iniziare il lungo cammino all’interno del Beaubourg, dove armatevi di pazienza, non dovrete perdere nulla del meglio dell’arte moderna e contemporanea, dai Picasso ai Matisse alla pop art ai giorni nostri. Altro luogo unico e da me molto amato è il quartiere Marais, che termine alla fine di Rue des Francs Bourgeois in Place de Vosges la piazza più suggestiva di Parigi. In questo incanto circondata dai portici troverete delle gallerie di arte contemporanea fantastiche. Bon voyage!
Foto
D.RUFFOLO
testo di
GIANLUIGI CARLINO