Viaggi di Gusto di Gianluigi Carlino. Bordeaux seconda parte: il Medoc
Il nostro reportage bordolese prosegue nella zona vinicola più conosciuta al mondo: il Medoc. La cosiddetta strada degli chateaux. Ed effettivamente la lunga serie dei castelli è impressionante e impreziosisce un paesaggio che altrimenti sarebbe piuttosto imbarazzante. La caratteristica fondamentale di questi terreni è che sono praticamente pietrosi. Gli chateaux per carità sono bellissimi, lasciano esterrefatti, qui tutto viene trattato alla perfezione, c’è una professionalità stupefacente, ma manca l’anima! Emozioni da raccontare = zero. Un freddo business accoglie il visitatore intontito da un grande marketing e da spazi maestosi; per carità, faranno tutto a grandi livelli ma manca la voglia di ritornarci. Sembrano banche! Ci vai una volta e non desideri ritornare. A dire il vero preferisco il libournese, è più rassicurante, meno elitario. Qui si vive in soggezione di questi colossi della viticoltura mondiale, che sembra vivano nascosti; li vedi ma non li puoi osservare, molti sono colossi multinazionali. Ed i vini del Medoc trasmettono questo: classe, eleganza ma non danno emozioni. Sono come delle splendide giornate uggiose. C’est ma opinion,bon.
Gli appuntamenti proseguono a ritmo incalzante, ma non ho tanta voglia ad essere sincero. Il primo Chateau che ci ospita è lo CHATEAU PRIEURE’-LICHINE in quel di Cantenac a due passi da Margaux. Il travolgente Ulrich ci accoglie con garbo ed estrema professionalità, proviamo a tirargli qualcosa in più, specie sui prezzi esosi, ma non demorde e ci sbatte in faccia il parmigiano reggiano che da noi si custodisce in banca a detta sua. Caspita non avevo capito niente. Lo Chateau è molto elegante e raffinato ed ha una sala vendite che mi lascia sbigottito; loro la chiamano boutique. This is business!! Wow ci sono gadget di ogni specie, il vino e lo chateau venduti in tutte le salse, tirabouchons, posateria, abiti da cucina, stampe etc, di tutto di più.C’est genial.Ulrich ci regala un prezioso excursus sulla storia del vino bordolese e ci spiega che a differenza del libournese, qui nel Medoc a farla da padroni sono il maestoso Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc, con piccola dose di Petit Verdot, segue il Merlot. Da buon cicerone non dimentica che tutto questo oro rosso lo si deve alla lungimiranza degli olandesi che per primi intuirono il potenziale della zona. L’annata 2005 del Prieure Lichine è deliziosa (AA). Ma non è una novità, perché per chi non lo sapesse è l’annata migliore per i medochini da molto tempo a questa parte.
Proseguiamo verso un altro colosso CHATEAU PICHON DE LONGUEVILLE (AA), imponente e davvero bello. Un rapido tasting e si chiede il prezzo medio, che non è mai inferiore ai 125€uro. No grazie. Mi affascina sulla strada invece CHATEAU DAUZAC, con spazi enormi ed un servizio accoglienza gentilissimo. Ahimè, però, il tempo è tiranno per cui si va di corsa al prossimo appuntamento,verso un’azienda molto particolare, che ha addirittura creato un piccolo villaggio con negozi che offrono materie prime a chilometro zero in un piccolo borgo adiacente lo chateau. Stiamo parlando di un colosso quale CHATEAU LYNCH-BAGES (AA). La struttura all’interno è molto affascinante, un misto tra moderno e passato davvero ben congegnato. I vini che i ragazzi addetti al marketing ci propongono sono di grandissima classe e di prezzi notevoli. Pas de achat.C’est ca.
Arriviamo a Pauillac e soprattutto a St.Julien e riesco a degustare con calma due prodotti che mi sono piaciuti in maniera particolare PONTET-CANET (AAA) e il meraviglioso LEOVILLE-BARTON (AAA), dal 2004 le annate degustate sono fantastiche. I prezzi alti, ma non impossibili.Se devo fare una pazzia è solo per queste due aziende.
Anche il Medoc vive il suo grande cambiamento, sebbene per gli indigeni nulla cambi. Al posto dei russi, che nel frattempo si sono fatti furbi, sono arrivati i chinoise…che adorano la forma e poco la sostanza, ma si sa hanno molto da spendere. Era stupendo vederli alle prese con le etichette. “ Ma c’è lo chateau sull’etichetta? Yes? Allora lo compriamo.” Così va il nuovo mondo.
Mi consolo un pò passeggiando per Bordeaux, città deliziosa e tempio per gli spendaccioni del vino, ovunque boutique e salle degustation come il geniale MAX BORDEAUX (AAA), dal quale ti puoi togliere lo sfizio di bere qualsiasi Chateau pagando solo un calice sfuso. C’est fantastique. Puoi bere un Ausone da 1000euro a la verre pagando “solo” 35/40euro e il dolore passa in fretta. Ma vuoi mettere che puoi raccontare che hai provato uno chateau Ausone?
Parlare dei soliti miti come Margaux, Leoville de las Cases etc, francamente non era nelle mie intenzioni, come al solito ho provato ad andare alla ricerca di qualcosa di diverso, ma confesso che nel Medoc è terribilmente difficile. La mia annotazione particolare propende per la denominazione di Saint Julien (AAA).
Legenda
(AAA) vini eccellenti o prodotti eccellenti
(AA) vini ottimi che esaltano il territorio, idem per il cibo
(A) vini interessanti e cucine interessanti
(Θ) simbolo che definisce un vino o un prodotto genuino e territoriale
(☺) ottimo rapporto qualità/prezzo
Foto D. RUFFOLO
testo di
GIANLUIGI CARLINO