Slow Food Terra Madre 2012.Salone del Gusto di Torino
Viaggi di Gusto di Gianluigi Carlino
SLOW FOOD Terrra Madre 2012 Torino Lingotto
E’ molto complicato per me parlare del Salone del Gusto di Torino, in quanto è una manifestazione così importante e coinvolgente che si ha sempre l’impressione di aver tralasciato qualcosa nel descriverla. Appena giunti al Lingotto il primo stato d’animo che coinvolge il visitatore è lo stupore, per la vastità dell’area espositiva e per la ampiezza del coinvolgimento globale.
Appena varcata la soglia di ingresso i primi stando che ci appaiono sono quelli dell’Emilia, che con orgoglio cerca di rimboccarsi le maniche dopo cotanto disastro. Parmigiano e Culatello la fanno da padrone, ma tante altre leccornie non erano da meno. Poco più avanti il Trentino e il Sud Tirol, al solito molto ben organizzati, che presentavano,tra l’altro uno stand con spumanti uniti ad assaggi di formaggi, vi assicuro di caratura mondiale. Nel salone attiguo si parte con la Valle d’Aosta per poi passare al Piemonte, che in fatto di formaggi è a nostro parere una spanna sopra tutti gli altri. Delle tome fantastiche degustate dai numerosi produttori presenti che restano nella memoria del visitatore per tanto tempo.Eccellente il caseificio Sepertino in quel di Marene (CN), sbalorditivo. E ancora il Cheese of the year, il formaggio dell’anno della azienda LA GIUNCA di Fobello (VC). Proprio in Piemonte devo ringraziare di cuore un’azienda vinicola nei confronti della quale nutro una sincera ammirazione e che è LE MARIE, che si trova a Barge. Una Bonarda fantastica ed un approccio in generale alla viticoltura che gli fa onore.
Ma è tempo di girare e spaziare tra le meraviglie della Lombardia dove degusto per la prima volta un formaggio che mi resterà sempre impresso: il Bagoss: fantastico! Poi ancora giu in Toscana e più giù ancora fino alla nostra Campania che tra i suoi storici capisaldi, presentava uno stand sulla pasta di Gragnano molto visitato e la mitica mozzarella, ossessione per i palati sopraffini. Affascinato dalle olive schiacciate del Cilento, dalla fantastica e sorprendente birra di Sorrento, per me una meravigliosa scoperta, ai pomodori del piennolo con il brevetto del take away dell’azienda Sapori Vesuviani di P.Imperato, molto interessante il consorzio suino razza casertana dei produttori sanniti, un luogo che merita una visita e tanto altro ancora. Poi la Calabria e la struggente Sicilia che oltre ad uno stand di pane nero di Castelvetrano, presentava numerosi presidi Slow Food.
Più avanti ancora era la volta delle varie cucine regionali e non, e così ci si poteva tuffare in un piatto di caciucco livornese, in una buonissima piadina romagnola, agnolotti del plin, pizza napoletana e le meraviglie degli altri continenti, provando la cucina africana e quella asiatica.
Se a qualcuno fosse rimasta ancora un briciolo di energia poteva prenotare le numerose iniziative di supporto, come quelle che insegnavano a cucinare la pasta, i secondi etc.
Il vero cruccio di questa manifestazione è che ha cadenza biennale. A ne pas manquer
foto copyright gianluigi carlino gustocampania.it