People Food Street: il ventre molle di Napoli, di Gianluigi Carlino
Viaggi di Gusto di Gianluigi Carlino
People Food: il ventre molle di Napoli
Il fascino della città più anarchica del mondo inizia dalla sua piazza Ferrovia, sulla quale si è sprecata un’immensa letteratura di illustri scrittori. Il ventre molle di Napoli inizia da subito, nel suo variegato suk di piazza Garibaldi e via via verso la Medina che inizia a Porta Capuana. E’ tutto un brulicare di impicci, situazioni grottesche, eduardiane, criminali di basso rango, di eterne bugie e promesse mai mantenute. E’ Napoli, la città che incarna il vero spirito dell’individualismo anarchico.Nessuna regola, nessun divieto.Qui non esiste confronto con quello che è altro.Porta Capuana è uno spartiacque verso l’holy center partenopeo. Per questo motivo è necessario fermarsi in un luogo dal fascino concreto, Carraturo. Pasticceria dei napoletani, pasticceria diversa, pasticceria della sfogliata, non quella riccia che piace tanto ai foreign, quella Liscia of corse, quella amata dagli indigeni.Semplice, nella sua delicata bontà, è un toccasana di buon umore e cambio di prospettive. Si, la sfogliata di Carraturo rappresenta un modo di vedere le cose tipicamente partenopeo, senza fronzoli, dritto al punto. Una volta immersi nello spirito del luogo si puo entrare nella selva oscura, nella piccola grande People Food Street, meglio conosciuta come via dei Tribunali. Dove la pizza piegata a libretto è un’arte, ma poco consona a far comprendere la infinità qualità del cibo di questo luogo. E’ come la livella di Totò: in questa strada è il popolo che comanda, quello fatto di gente che ha fretta pur non dovendo fare un cazzo, di chi fa la fila perché così’ la pizza è più buona, di chi può godere del paradiso ad un prezzo popolare. E’ qui che la vera tradizione viene rispettata, dai prezzi del popolo, dagli umori del popolo, dalla semplicità della domanda e dell’offerta.Il tutto ad una qualità fuorviante per altri. Questo è il regno della pizza, del cibo nato per il People, semplice e di sostanza ma gustoso. Una specie di trio magico è padrone incontrastato della People Food Street, all’interno di uno scenario con scorci di una bellezza deturpata eppure rispettata. E’ qui che trovi le tre grandi sorelle, o meglio come amano definirsi gli autoctoni “le antiche friggitorie napoletane”. La pizzeria del Presidente, Gino Sorbillo e Di Matteo. Il nostro personaggio dell’anno è proprio lui: Salvatore Di Matteo. Non ha bisogno di particolari presentazioni, Salvatore lo guardi negli occhi e ti accorgi subito che sono lo specchio fedele di un’anima di grande semplice uomo. Una leggenda vivente fatta di lavoro dedizione umiltà voglia di dare al prossimo. Salvatore è semplicemente disarmante per la sua bontà infinita. Nella sua storica pizzeria friggitoria è orgoglioso di affermare che la pizza è e deve essere il cibo del popolo, fatta per il popolo a prezzi del popolo. Nessun artifizio, ricetta semplice ed immutata nel tempo. Quando gli chiedo delle associazioni mi dedica una battuta “quelli vogliono introdurre il forno a gas…sai cosa mi ricorda il forno a gas vero?” e giù a lavorare in pieno orario di punta che qui non si comprende bene quale sia, è sempre un casino. Non resisto alla sua mitica frittatina (molto amata dal calciatore Hamsik che qui si rifornisce), ma sono sempre attratto dalla vera chicca partenopea: la pizza fritta! Da morire. La margherita invece è pura poesia, si scioglie letteralmente in bocca. Salvatore è il paladino di una tradizione che non può mutare e di questo per fortuna ne è consapevole. Da lui lavorano 27 persone. Straordinario. Come del resto avviene 100 metri più avanti dall’istrione della pizza napoletana, quel Gino Sorbillo talmente affollato che non siamo riusciti ad entrare. Dopo il food, giri a sinistra e ti confondi nel mondo delle statue presepiali con personaggi adattati alla rigida ed ineguagliabile fantasia del popolo di Naepolis.Trovi il Balotelli, Lucio Dalla, Cavani e tanto altro.Questa è San Gregorio Armeno.
Non sei stato a Napoli se non sei stato nella People Food Street.
di Gianluigi Carlino