La voce dell’Etna:Pastificio Piazza, Mojo dell’Alcantara (ME)
Richiesta di udienza ai signori commensali
Lo so!
Mi sto per attirare qualche critica potente:
“Come osa la nuova arrivata, siciliana per giunta, iniziare la sua avventura su una rivista enogastronomica campana blaterando di…pasta? Qui, sotto il Vesuvio, di fronte le coste più affascinanti, davanti all’irresistibile profumo del mare; qui, in quel di Gragnano fucina per antonomasia (per verità vera!) delle migliori prelibatezze del grano?”
Vero, come darvi torto!
Ma se scrivo del Pastificio Piazza è perché ne vale davvero…una forchettata.
Lettori e lettrici buongiorno,
mi chiamo Marzia e vivo ai piedi dell’Etna, in un territorio che gareggia con le bellezze, i contrasti e le eccellenze della vostra Campania.
Così, animata da quella focosità che caratterizza entrambi i nostri popoli, quella stessa che i nostri vulcani infondono nei propri sudditi, mi cimento in un’impresa dall’esito non scontato: correre con il cavallo più giovane in territorio straniero!
Il Pastificio Piazza s’inchina al Mongibello e saluta la Valle dell’Alcantara.
È l’acqua di questo fiume a regime torrentizio -che dà il cognome al paese di Mojo- le cui particelle si aggrovigliano ai nutrienti della lava, uno dei fattori fondamentali del cibo principe della cucina italiana. Acqua che viene miscelata alle migliori semole di grano duro della Sicilia del Sud, sacco a sacco, con pazienza e amorevolezza: “Non abbiamo voluto silos per poter controllare la qualità della materia prima di persona, manciata dopo manciata.” Così rispondono i fratelli Piazza, due giovanissimi imprenditori che hanno deciso di scommettere in questo settore appena tre anni fa.
Impianti dotati di macchinari completamenti nuovi e montati, pezzo per pezzo, da Gaetano e Rosario, i due fratelli con “le mani in pasta” che ti spiegano la filiera di produzione come fossero nati in un pastificio.
Dopo aver ottenuto il connubio di acqua e farina, l’impasto -continuamente mantenuto alla stessa temperatura- viene dirottato alle trafile in bronzo per poi andare a “riposare” al caldo tiepido (si fa per dire!) delle celle statiche: l’essiccazione, appositamente lenta (24h) e dolce (50\60°c), consente di ottenere la completa ed uniforme evaporazione dell’acqua sì da evitare, scongiurando l’indurimento dell’amido, la cristallizzazione della parete esterna della pasta.
Spaghetti e spaghettoni, bucatini, fettuccine, penne rigate e lisce, maccheroncini lisci e rigati, ditaloni rigati e ditalini medi lisci e rigati, spaccarellina, fusilli, rigatoni, paccheri e calamarata. Ne volete di più?!
Beh, in realtà, il futuro prossimo è ancora più sapido: al Pastifico Piazza si stanno attrezzando per la produzione di pasta fresca ripiena con i prodotti offerti da Nostra Madre Terra.
Portate pazienza! Mi pare che si dica così dalle vostre parti, o no?
Allora, ci verreste a pranzo con me se vi cucinassi primi piatti gustosi e nutrienti che imprigionano il sapore dei sughi, nuotano a braccetto coi pesci, esaltano gli ortaggi, fanno il filo ai formaggi, seducono le carni? Per pasti succulenti che esprimono la potenza del grano in simbiosi col sole scegliete le delizie dell’Alcantara!
Le delizie dell’Alcantara sas
Via Vittorio Veneto, 102
98030 Mojo Alcantara (Me)
3664937912 3285588165 deliziedellalcantara@libero.it
Marzia Scala