Tra cemento e calcinacci abbandonati, ecco sorgere la nuova frontiera della enogastronomia campana:Eccellenze Campane; sita in via Brin (Napoli), dove la tradizione sposa il progresso. La struttura si presenta imponente, elegante e lineare dando a primo impatto un senso di freddezza, che sparisce una volta entrati in questo polo gastronomico, dove il produttore è a stretto contatto con il consumatore. Rivalutando il territorio, il patron Pasquale Buonocore attraverso la sua visione glocal (pensare globale e agire locale) lancia un messaggio di rivincita, facendo leva sulla genuinità e l’esclusività che questa terra partorisce.
Come riesce a sdoganare il conflitto: “terra madre- terra dei fuochi”?
“La terra dei fuochi, rappresenta solo il 4% del territorio campano, mentre la restante parte è terra del buono; il buono è costituito da solista no da un orchestra.”
I tre mali della Campania?
“Bisogna avere più fiducia in noi stessi, l’immondizia esiste in tutta Italia, ma noi facciamo paura per i nostri prodotti, noi non siamo servi della politica, ma la politica al nostro servizio.”
Quanto è ispirato al modello Eataly?
“Abbastanza in quanto ero insieme ad Oscar Farinetti nel progetto eataly, progetto in cui gli imprenditori presenti nella struttura non sono al mio servizio ma aiutano il territorio attraverso il territorio. Le istituzioni campane sostengono il settore enogastronomico? No, in quanto le istituzioni attualmente, a mio malgra- do, rappresentano un freno e non un supporto.”
Cosa si augura per il futuro del territorio?
“Mi preoccupo ancora oggi, su cosa farò da grande! Il mondo uscirà dalla crisi, quando l’ uomo si met- terà al centro e avrà la capacità di cambiare.”
Alessia Porsenna
