Ricotta di fuscella, Sant’ Anastasia ottiene il marchio di qualità
SANT’ANASTASIA La ricotta di fuscella di Sant’Anastasia ha il marchio di qualità. Un marchio denominato “Ricotta di fuscella Sapore di Campania”, che i produttori dovranno richiedere alla Regione Campania: uno dei caseifici locali ha già presentato tutti i documenti necessari per utilizzarlo. Il 26 agosto 2013 la Regione Campania ha, infatti, approvato il disciplinare per la produzione della ricotta di fuscella e recentemente l’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania ha inviato al ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) la richiesta di inserire la ricotta di fuscella di Sant’Anastasia nella revisione dell’elenco dei prodotti “agroalimentari tradizionali”.
Ricotta di fuscella, Sant’Anastasia ottiene il marchio di qualità
Il metodo tradizionale di produzione della ricotta di fuscella sarà, quindi, tutelato e sarà impedito l’uso improprio della denominazione, poiché, una volta avvenuta la registrazione, la ricotta di fuscella anastasiana diverrà patrimonio pubblico. La notizia è stata comunicata oggi al commissario straordinario, Anna Nigro, con nota ufficiale inviata da Raffaele Coccia, impegnatosi con gli imprenditori locali nel valorizzare un prodotto di eccellenza che ha tradizione antica in paese. «La genuinità dei prodotti locali e la loro diffusione è certamente importante – afferma il commissario – e riuscire ad ottenere il riconoscimento del marchio di qualità è una garanzia sia per il prodotto che per i consumatori».
«Sant’Anastasia ha il diritto di ottenere il marchio di qualità sull’intero “paniere” dei suoi prodotti tipici. Oggi – dice Raffaele Coccia – un mio primo obiettivo di tutelare la tradizione agroalimentare anastasiana è stato raggiunto: con il marchio “Ricotta di fuscella Sapore di Campania” non si sostiene solo un prodotto di qualità, ma tutta la filiera di Sant’Anastasia, nota per la produzione lattiero casearia. L’inserimento della ricotta di fuscella di Sant’Anastasia tra i prodotti agroalimentari tradizionali, offrirà maggiore slancio a tutte le imprese che operano nel settore, contribuendo anche all’occupazione di tanti giovani anastasiani. Mi corre l’obbligo di ringraziare i dipendenti della Regione Campania, in particolar modo la dirigente del settore Agricoltura, Maria Passari ed il funzionario Nando Gandolfi, che, colte le potenzialità della Nostra Terra, hanno sostenuto questo mio progetto. Sono certo che l’intera comunità anastasiana si farà carico insieme a me di una più ampia e complessa opera di tutela e valorizzazione dei nostri prodotti agroalimentari tradizionali, perché il riconoscimento alla ricotta di fuscella di Sant’Anastasia è solo il primo passo per un progetto più ambizioso, cioè quello di veder riconosciuta la qualità anche per altri prodotti tipici di Sant’Anastasia».
«L’inserimento della ricotta di fuscella di Sant’Anastasia nell’elenco dei prodotti per i quali la Regione Campania ha chiesto il riconoscimento di prodotti agroalimentari tradizionali è un fatto particolarmente importante. La denominazione della ricotta di fuscella – dice Assunta Tartaglione – sarà così tutelata e saranno scoraggiate imitazioni di sorta. Plaudo al lavoro di Raffaele Coccia, che si è impegnato perché questo prodotto venisse tutelato nel migliore dei modi, soprattutto in un momento economico così difficile».
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