La pastiera campana è sempre di qualità
Per il terzo anno consecutivo le pasticcerie della regione si affermano al concorso “Regina Pastiera” ideato a Milano da Stanislao Porzio
Esclusivamente preparate con lievito madre, ingredienti naturali, senza alcun tipo di conservante e aroma artificiale, senza semilavorati (i cosiddetti “mix”), senza coadiuvanti tecnologici: le 29 pastiere napoletane in competizione, provenienti da 9 regioni italiane, sono state di ottimo livello, preparate da artigiani attenti alla scelta degli ingredienti di qualità e sapienti nell’affinare tecniche di preparazione sempre più innovative nel rispetto della tradizione.
Il 25 marzo scorso nel capoluogo lombardo la giuria composta da esperti qualificati del settore, e presieduta dal giornalista Alberto Schieppati, ha proclamato i vincitori della terza edizione. Il primo premio è stato assegnato alla pasticceria Elite di Vimercate (MB), il secondo a Il Buongustaio (in foto in alto) di Sant’Antonio Abate (NA) e il terzo alla pasticceria romana Savarese.
Nella città vesuviana, i fratelli Salvatore e Gianluigi Caccioppoli sono molto soddisfatti del prestigioso riconoscimento nazionale. Da sempre attivi nel panificio di famiglia e animati da un’autentica passione, negli ultimi anni hanno realizzato prodotti originali con tecniche innovative, rivisitando i lievitati tradizionali con l’obiettivo di esaltarne le caratteristiche organolettiche. La loro pastiera è costituita da una base di pasta frolla croccante, che racchiude un ripieno cremoso e profumato, a base di grano cotto, ricotta di pecora o capra, zucchero, scorza d’arancia, sciroppo di acqua e arancio e uova. Il grano cotto viene preparato nel latte con un po’ di butto, il tutto mescolato con la vaniglia Bourbon, la scorza di limone e arancio, fino a diventare cremoso e morbido. Successivamente si aggiunge la ricotta fresca, lo zucchero, le uova, la scorza d’arancia grattugiata e lo sciroppo d’arancio, fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso .Una volta stesa la pasta frolla nella tortiera, il ripieno viene versato sopra e la torta viene decorata con delle strisce (sette secondo la ricetta tradizionale) di pasta frolla intrecciate. Infine, la pastiera viene cotta in forno fino a doratura.
Pastiera artigianale e di qualità quella di Sant’Antonio Abate. Come quella della pasticceria Santaniello (n foto la premiata del 2022) di Nola, che lo scorso anno si è aggiudicata il primo premio del concorso Regina Pastiera. La ricetta preparata dal maestro Salvatore Vitale riuscì a stupire la giuria per i profumi delicati e allo stesso tempo persistenti, nonché la fragranza della pasta frolla che accoglie il grano cotto nel latte e la ricotta di mucca freschissima e di prima scelta. Nel 2021 salirono sul podio milanese altre due promettenti realtà campane: primo premio alla pasticceria Ischia Pane (pastry chef Alessandro Slama) e il secondo a Ro World di Nola (pasticcere Antonino Maresca).
Non si sa se le sue origini provengano dalla leggenda della sirena Partenope o dal convento di suore di San Gregorio Armeno di cinque secoli fa. È certo che la pastiera napoletana è nel firmamento dell’arte pasticcera italiana e che gli ottimi artigiani campani ne tengono alto il nome, la tradizione e la qualità.
Marco Viti
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