Quale Agricoltura per le Comunità sostenibili? Ne discutono Legambiente Campania, Libera Campania, Slow Food Campania, Agrinsieme e Mediterraneo Sociale
Giovedì 21 maggio alle ore 17,00 presso la Chiesa di Sant’Aniello Maggiore (Napoli, Largo Sant’Aniello a Caponapoli) Legambiente Campania, Libera Campania, Slow Food Campania, Agrinsieme e Mediterraneo Sociale si incontrano per discutere dell’agricoltura possibile per le comunità sostenibili. Ne discutono: Beppe Croce, Responsabile Agricoltura Legambiente; Antonio D’Amore, Coordinatore Provinciale Libera Napoli; Salvatore Esposito, Presidente di Mediterraneo Sociale; Ugo Leone, Commissario Straordinario Parco Nazionale del Vesuvio; Giuseppe Orefice, Presidente Slow Food Campania; Michele Pannullo, Coordinatore regionale Agrinsieme Campania. L’incontro mira a favorire, con riferimento anche a Expo 2015, un confronto sui temi della ruralità, della biodiversità, dello sviluppo sostenibile, dell’economia circolare, del glocale, partendo dalle recenti pubblicazioni: Beppe Croce, Stefano Ciafani, Luca Lazzeri – Bioeconomia. La chimica verde e la rinascita di un’eccellenza italiana (Ed. Ambiente, 2015); Salvatore Esposito – Acciuffare la luna. Comunita Locali Sostenibili. Donne e uomini nell’Economia della Reciprocità (Iod Edizioni, 2015); Legambiente Campania – Campania, la Terra dei Cuochi (Marotta&Cafiero editori, 2014); Cinzia Scaffidi – Mangia come parli (Slow Food Editore, 2014). Coordina Michele Buonomo, Presidente Legambiente Campania. Sono invitati a partecipare organizzazioni agricole, produttori, associazioni del terzo settore. A conclusione dei lavori è prevista una breve visita alla Chiesa a cura di Anna Savarese, Vicepresidente di Legambiente Campania. Seguirà un aperitivo con prodotti locali. L’evento si inserisce nelle iniziative a sostegno del recupero della Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, per la cui fruizione e valorizzazione Legambiente Campania sta collaborando con il Rettore, d’intesa con il Vicario della Cultura della Curia Arcivescovile di Napoli, attraverso il progetto di crowdfunding “Cap’ ‘e Napule”.
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