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«OroRe Nero», IL PALLAGRELLO NERO IGT DELLA VIGNA DEL RE DELLA REGGIA DI CASERTA presentato in anteprima il 29 Novembre

NASCE «OroRe Nero», IL PALLAGRELLO NERO IGT DELLA VIGNA DEL RE DELLA REGGIA DI CASERTA

«OroRe» Pallagrello Nero sarà presentato e degustato per la prima volta mercoledì 29 novembre alla Reggia di Caserta.

Ferdinando di Borbone, monarca gaudente del Regno di Napoli, che agli obblighi di corte spesso preferiva gli spazi aperti e la caccia, ne fu grande estimatore e consumatore. Al punto che fece impiantare 16 moggi di vigna, circa cinque ettari, nella Real Tenuta del Bosco di San Silvestro della Reggia di Caserta. Il vino che tanto piaceva al Re, costantemente presente nei pranzi ufficiali e di cui si faceva dono ai più illustri ospiti in visita a corte, si chiamava Pallagrello.

Come in una favola, dopo oltre un secolo, la Cantina Tenuta Fontana ha fatto rinascere la Vigna del Re della Reggia di Caserta, che ha vendemmiato per la prima volta nel 2021.

Il primo nettare versato nei calici nel settembre di due anni fa fu il paglierino OroRe Pallagrello Bianco Igt, il bianco in una parola. Ora è pronto OroRe Nero, il pallagrello nero igt, e si parla già di miracolo tra gli enologi e gli appassionati.

«Con orgoglio presentiamo il risultato tangibile di un grande lavoro di squadra del quale ringrazio Tenuta Fontana – spiega Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta – Un lavoro improntato alla valorizzazione dell’identità del Complesso vanvitelliano. La vocazione produttiva della corte borbonica trovava espressione anche nella vitivinicoltura. Nel progetto di Re Carlo e del suo architetto Luigi Vanvitelli, la Reggia doveva essere residenza reale, ma anche fucina di produttività e delle eccellenze del territorio. Oggi la Reggia di Caserta è un Museo contemporaneo e internazionale, vivo e attivo, al servizio della società e del suo sviluppo. Oro Re è un’occasione per la Reggia di Caserta per far conoscere la sua storia, le sue origini e le sue molteplici vocazioni anche nel settore enologico. Per il pubblico, gli addetti ai lavori e il mercato per scoprire un prodotto unico al mondo, degno della tavola di un re».

Nel dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, datato 1797-1802, si può leggere: «… I vini di questa contrada sono eccellenti, e sono de’ migliori del Regno così per la loro qualità e natura, come per la grata sensazione che risvegliano al palato. Vanno sotto il nome di Pallarelli e sono stimatissimi nei pranzi ».

Nonostante le infestazioni di fillossera ne decretarono un’ingloriosa fine, il Pallagrello rimase nella memoria e, forse, in qualche campo di contadini degradato a vino da taglio. Ufficialmente era morto. Ma Tenuta Fontana è riuscita nel miracolo.

«Eravamo consci della delicatezza del ruolo che svolgevamo – spiegano Mariapina e Antonio Fontana, proprietari della Cantina, con sede a Pietrelcina, il paesino di San Pio – e lo abbiamo portato avanti con la maggior cura possibile e coordinandoci continuamente con la Reggia di Caserta e tutti gli studiosi che potevano darci indicazioni utili. Il risultato pensiamo sia un capolavoro dell’agricoltura e della vinificazione, però spetterà al pubblico deciderlo. OroRe bianco ha avuto un grande successo, ora tocca a Oro Re Nero farsi conoscere e apprezzare. Ma ancor più importante è stato il processo di rinascita, un simbolo per il territorio casertano ma anche per tutto il Sud Italia e siamo fieri di aver contribuito a questo miracolo».

Un miracolo anche grazie alla lungimiranza dei direttori della Reggia, Mauro Felicori prima, con l’intuizione di far rinascere la vigna e affidarla a Tenuta Fontana, e Tiziana Maffei, poi, con la perseveranza nel portare avanti il progetto.

L’azienda, in questo ambizioso percorso attento e difficile di rinascita della vigna reale, ha coinvolto due importanti professionisti a livello nazionale, l’enologo Fiorentino Francesco Bartoletti e l’agronomo Livornese Stefano Bartolomei, che hanno utilizzato il metodo di coltivazione biologico in grado di salvaguardare l’ambiente privilegiando la qualità del prodotto, avvalendosi anche di una ong accreditata Unesco, l’Associazione «Sant’Antuono e le battuglie pastellessa», per il rispetto della convenzione sul patrimonio per la rivitalizzazione. Tanto che nel luglio 2022 la rinascita della vigna della Reggia di Caserta è stata presentata anche all’Assemblea dell’Unesco con un volume a cura di Luigi Ferraiuolo e un incontro con la partecipazione dell’ambasciatore d’Italia presso l’Unesco, il presidente dell’Unpli nazionale, il direttore della Reggia di Caserta e Tenuta Fontana.

Fonte : Tenuta Fontana

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