Ogni volta che guardiamo un film, o degustiamo un piatto, ciascuno di noi prova delle emozioni. Emozioni che però siamo abituati a comunicare seguendo dei codici. Non a caso, per descrivere un film, ci serviamo spesso del gusto e del tatto – che sono due sensi non direttamente coinvolti dal cinema – quando diciamo che una commedia romantica è tenera e dolce, e una pellicola drammatica dura e amara, di fatto “estendendo” il nostro sentire servendoci di altri sensi. Perché, diversamente, raccontare quel film attraverso i classici codici (la regia, la fotografia, le interpretazioni, la musica, la sceneggiatura, ecc) finirebbe per eliminare le nostre emozioni più intime. Usare invece il gusto e il tatto è un po’ un modo di giocare al famoso gioco del “se fosse”, cercando di associare una persona a qualcosa che appartiene a un’altra categoria. Di qui l’idea di descrivere un film “come se fosse un piatto”, o viceversa.
È mettendo insieme queste cose che Marco Lombardi ha creato la Cinegustologia®, un nuovo approccio teso a riconoscere nei film profumi, sapori e consistenze come fossero qualcosa da mangiare o da bere. Ed è proprio attraverso questo diverso modo di raccontare il cinema e la tavola, che dal 5 all’8 gennaio, l’Irpinia ospita il primo festival italiano della Cinegustologia® dedicato ad Ettore Scola, regista irpino scomparso un anno fa.
Un programma ricco di eventi, degustazioni di prodotti tipici, proiezioni di film, conferenze, visite guidate ed incontri che vede coinvolti ben tre luoghi: Trevico, Zungoli e Vallesaccarda. La cerimonia inaugurale si terrà il 5 gennaio alle ore 18.00 in una location d’eccezione, la casa paterna di Ettore Scola, conosciuta come Palazzo Scola e divenuta proprietà del comune di Trevico grazie all’intervento di Giuseppe Solimine, ex sindaco del borgo e attuale propietario del B&B Santa Lucia di Trevico. Solimene ricevette una lettera, che ancora conserva gelosamente, da parte del regista in cui scriveva di voler cedere alla sua città natale la casa paterna.
Storie, sapori e pellicole si intrecciano per le strade dell’Avellinese e parecchi ristoratori hanno accolto un diverso menu – ideato da Marco Lombardi – cinegustologico dedicato a una caratteristica del cinema di Scola. Ad esempio il ristorante Osasis di Vallesaccarda descrive la componente misteriosa del suo cinema associandola ad un menù dove c’è tanto bosco e sottobosco e sa di terra, con queste portate: Zuppa di castagne del prete, fagioli, funghi e cacao amaro; cipolla ramata di Montoro in crosta di Caciocavallo di vallata; ravioli di burrata ed erbetta, manteca campana e tartufo nero; maccheroni, ragù all’antica e la sua braciola e infine millefoglie con crema casalinga, nocciole avellinesi e visciole.
Sempre a Vallesaccarda c’è il ristorante Minucuccio – luogo in cui Scola andava a cena e si divertiva ad ascoltare e curiosare le storie dei tavoli vicini: non a caso qui si descrive un cinema curioso attraverso il morbido e il liquido delle portate (piccoli rombi in brodo di gallina; minestra maritata; pizza di granoturco; ravioli di ricotta al ragù; pollo alla cacciatora con peperoni; patate e funghi cardoncelli; capocollo e crostata di ricotta).
Scola era anche un regista autentico e popolare, ed è così che nel programma del festival non poteva mancare un evento semplice, con cibi poveri e da strada: Cinegustologia® itinerante con street food made in Irpinia, nell’antico borgo di Zungoli, associati ai sapori e alle consistenze del cinema di Scola decennio per decennio.
Per saperne di più visita il sito: www.festivaldellacinegustologia.it
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