Asprinio, il vino casertano raccolto dagli “equilibristi”
L’Asprinio è un vino dalle origini “poco chiare”. Parente del Pinot per alcuni; origine Etrusca vista l’abitudine di legarlo in simbiosi agli alberi di pioppo e olmo per altri; affinità con il Greco di Tufo, secondo l’ipotesi di Nicola Columella Onorati nei primi dell’ottocento. Qualunque sia la parentela o l’origine, sul nome ‘Asprinio’ tutti sembrano essere d’accordo visto che la caratteristiche principale di questo vitigno è la spiccata acidità e durezza al gusto tanto da caratterizzarlo in maniera inequivocabile. La zona dove si è mantenuta radicata la tradizione di coltivarlo ad ‘Alberata Aversana’ è la provincia di Caserta nell’agro Aversano. Tante le citazioni del vino Asprinio tra cui non può non mancare di Mario Soldati che lo descriveva come il “grande, piccolo vino”. La DOC riconosciuta nel 1993 viene definita come Asprino d’Aversa a testimoniare il luogo storico di coltivazione e probabilmente di origine. Vitigno che si presta anche ad essere una buona base per spumanti. Le alberate aversane e gli antichi metodi di raccolta manuali sulle lunga scale e l’affinamento nella antiche grotti sono un patrimonio da preservare e valorizzare. Vino adatto per aperitivo in estate, si abbina bene con i primi piatti e secondi a base di pesce e con le tempure. Tradizionale abbinamento con la mozzarella di bufala Aversana Dop. Ottimo anche come base per cocktail.
Pasquale Brillante
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