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Domaine BUISSON-CHARLES, Meursault Borgogna. Viaggi di gusto di GCarlino

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Domaine BUISSON-CHARLES Meursault, Borgogna
Viaggi di gusto di Gianluigi Carlino

Ho atteso qualche mese per scrivere del domaine Buisson Charles, forse troppo. Preliminarmente ringrazio Stefano Ghisletta, senza il cui prezioso aiuto questo viaggio non sarebbe stato così emozionante.
Mi indica questo piccolo/grande domaine a Meursault, e gliene sarò eternamente grato, perché ho conosciuto una persona di grandissimo spessore. Meursault meriterebbe un’analisi approfondita, in quanto è un luogo delizioso e di sobria eleganza, mentre i suoi vini esprimono classe cristallina e piacere puro.
Volutamente mi sono recato al domaine senza prendere appunti, volevo dare un taglio emozionale più che giornalistico alla storia, inconsapevolmente volevo godere a piene mani per le meraviglie che mi attendevano. Il personaggio che ho incontrato ad ogni modo, esigeva il massimo rispetto.
Patrick Essa mi accoglie con garbo all’ingresso della piccola cantina e già il primo impatto è di quelli che lasciano il segno; il suo sguardo dice tutto. E’ un uomo fiero, di grandissima cultura enologica e non solo, e soprattutto è un grande appassionato del suo lavoro. La sua cantina è indicativa: bottiglie delle più svariate aziende a testimoniare una grande curiosità e la profondità della sua conoscenza. Patrick è di una bontà disarmante! Mi concede il privilegio di una degustazione infinita di tutte le sue etichette (ed in Borgogna poche non sono), attraverso un percorso gustativo a dir poco esaltante. La degustazione è il pretesto per discutere di vino, terroir e climat e gli argomenti accalorano il nostro che è immenso conoscitore di cose di Borgogna. Patrick, difatti, tra le altre cose, cura con grande sagacia, un blog davvero interessante e da me utilizzato per piantare solide basi bourguignonne; è autore di articoli sulle varie zone della Cote d’Or, accuratissime e con dovizia di particolari, con descrizione sempre puntualissima delle varie parcelle e con analisi precise e indicazioni dei migliori interpreti del territorio. Una vera e propria enciclopedia, altamente qualificante e indispensabile per chiunque voglia comprendere al meglio questo splendido territorio. In cantina poi si crea una sorta di magia, dove l’ospite si sente a suo agio quasi fosse a casa sua. Cordialità Calore Competenza: le tre C di Patrick au domaine Buisson Charles.
La degustazione è inutile dirlo, è da brividi; ricordo nitidamente il Bourgogne Aligotè 2012 (A), (notoriamente il base) e la sua freschezza e progressione gustativa, come inizio è entusiasmante. Passiamo molto disinvoltamente al Bourgogne Vielles Vignes 2012, la cui trama è davvero intensa e al tempo stesso in perfetto equilibrio. Durante la degustazione è piacevole conversare con.
Altrettanto nitido il ricordo del Meursault Villages Les Tessons 2012 (AA), il mio primo vero contatto con un grande Meursault. Un grande vino davvero. Sottile,con un’anima profonda ed un piacere finale entusiasmante. Accanto c’è un’altra bella bevuta, il Meursault Villages Les Charmes 2011, meno intenso del precedente, con note speziate leggermente più evidenti. La batteria dei Meursault termina con La Goutte d’Or 2011 Premier Cru (AAA). Un vino a mio giudizio ancora fermo in quanto ha bisogno del tempo giusto per distendersi in tutta la sua splendida armonia. Anche qui ringrazio Stefano Ghisletta con il quale ho condiviso il pensiero, per avermi fatto comprendere la complessità e la unicità di questo tipo di Meursault a cui giova l’attesa.Un vino impressionante ad un prezzo tutto sommato accessibile. Proseguiamo con uno Chassagne Montrachet 2011 En Remilly Premier Cru (AA) ed anche in questo caso sobbalzare di piacere è atto dovuto; un naso molto intenso ed un palato grasso quasi carnoso con un bel finale. Leggermente superiore lo Chassagne Montrachet 2011 La Romaneè Premier Cru (AAA), un vino adorabile, con una progressione gustativa emozionante, palato che resta teso e opulento allo stesso modo, una botta di piacere indescrivibile. Il fronte dei bianchi si conclude con un maestoso Corton Charlemagne Grand Cru 2011 (AAA), è la denominazione che in genere più mi affascina della Borgogna e l’interpretazione di Patrick è davvero eccellente, un vino della memoria di quelli a lunga conservazione.
Sul fronte dei rossi il mio ricordo va ad un Volnay 2011, la cui freschezza era marcatemente percepibile, ma il caro Patrick mi perdonerà se l’immenso piacere lasciatomi dai suoi splendidi bianchi ha offuscato in me il ricordo del pinot noir: è quanto dire!!!
Un viaggio del gusto che mi resterà per sempre scolpito. Dove posso tranquillamente affermare di aver imparato tanto e dove ho incontrato una delle anime più nobili e profonde della Borgogna. Un domaine oserei dire, indispensabile e formativo. Superfluo quindi sottolineare che andare in Borgogna e non conoscere Patrick ed i suoi corroboranti vini a prezzi davvero ragionevoli, è come passare davanti ad una chiesa e non farsi il segno della croce: sacrilego!

Gianluigi Carlino
foto D.Ruffolo

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