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Chateau Mouton-Rothschild, la cena per la stampa

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Serata di gala allo Chateau Mouton-Rothschild, in occasione del Vinexpo 2013, il Consiglio des Grand Crus Classes en 1855 de Medoc et Sauternes ha organizzato questa cena di benvenuto per la stampa internazionale. Nella splendida cornice della nuova cantina di Rothschild in Pauillac la cena, ad inviti rigorosamente selezionati, si è rivelata, ancora una volta, una dimostrazione di puissance della Francia, del Medoc e quindi del Bordolese, che in tutto il loro splendore hanno sfoderato la loro artiglieria pesante. Approssimativamente credo si saranno stappate bottiglie per almeno 200.000euro! Malignamente il mio amico Patrick dice “tous l’invendu”, ma questa è un’altra storia, fatto sta che con pulmini privati con vetri fumè ed autisti compiti, ognuno degli invitati è stato accompagnato direttemente allo Chateau, dove, personale altamente qualificato introduceva agli aperitivi nella nuova cantina, prima di essere poi trasferiti nello splendido “museo” personale della famiglia Rothschild. E qui vi assicuro si resta davvero impressionati per la quantità e importanza delle opere d’arte, tra quadri di Dalì, arazzi pregiati, vasi cinesi e tutta la collezione delle etichette Mouton Rothschild disegnate dai più grandi artisti del 900, quali appunto Dalì, Braque, Picasso etc. Magnificienza allo stato puro.
L’ingresso nella nuova cantina è opulento ed elegantissimo, opera di famosi architetti francesi. Agli aperitivi venivano serviti Champagne Mouton doppio Magnum e Sauternes Filhot ed altri delizie delle più svariate annate, in un crescendo di piacere e armonia, nella magnifica location c’erano poi, disseminati in vari spazi, degli chef che preparavo al momento foie gras con cassis di fichi e varie stuzzicherie invitanti. Dopo gli apertivi, nel palais di vetro si iniziava la cena vera e propria, e ad ogni tavolo erano stati abbinati 2 proprietari di chateau del Medoc e Sauternes con 3 giornalisti: una scelta intelligente ed indovinata. La grande disponibilità dei proprietari dei più importanti chateau del mondo si è rivelata per me addirittura imbarazzante! Al mio tavolo era seduta la famiglia Seneclauze proprietaria dello Chateau Marquis de Terme e dello Chateau Lauzade in Provenza con la simpaticissima Julia ed il papà Pierre Louis, madame Nicole Tari-Heeter di Chateau Giscours e Chateau Nairac, nonchè la giornalista di Le Monde Claudia Courtois e un inviato di Marca ed il redattore in Francia del NYT. La convivialità che si è creata ha dato subito l’esatta dimensione della grandeur da un lato dei cugini transalpini ma soprattutto mi ha fatto comprendere l’importanza che la stampa riveste nell’economia degli chateaux bordolesi. Sarà proprio Julia a confessarmi che la stampa (e qui in Francia lavora alla grande con professionalità elevata e rispetto dei ruoli) rappresenta tutto per chi ha un’azienda. Non poteva mancare il coup de theatre con l’ingresso della baronessa Philippine di Rothschild, la quale ha tenuto un breve discorso di benvenuto.
La cena è quindi proseguita all’insegna della cucina raffinata e con degli spledidi video degli Chateau che riempivano le mura e dei vini del Medoc con la strepitosa annata 2005 fino ad un rapido crescendo che ci ha condotti a deliziose sorprese quali i Gran Cru del 1982, 1996 e un Mouton-Rothschild del 1975 che era uno spettacolo, di classe davvero imperiale. Strepitoso il Sauternes di Chateau Coutet del 1989 che accompagnava il dessert e i suggestivi fuochi di artificio preparati con maestria per il fine cena.
Per me non è stata ovviamente una normale cena, c’è stato tanto da imparare. Le riflessioni sono tante, in primis la grandezza del sistema Bordeaux! La parola sistema qui è quanto mai appropriata; si è creato un universo in cui tutte le componenti convergono e hanno contribuito a creare il mito. La lezione è anche quella dell’importanza della valorizzare del proprio brand, è fondamentale creare un’immagine accattivante della propria azienda saperla gestire e saperla vendere all’esterno. Non basta essere dei bravi vigneron; occorre investire anche in immagine perchè i cugini hanno capito che il vino non essendo un alimento necessario ha bisogno di manager che lo sappiano valorizzare al meglio, e di una stampa che gioca un ruolo determinante nel reciproco rispetto dei ruoli e senza compromessi. Le nostre aziende devono compiere questo step fondamentale, devono creare sinergie per non lasciare fuori nessuno, ma soprattutto per evitare che il prodotto “Italia” resti indietro in questa folle corsa che non è più solo con i francesi ma vede in grintosa competizione gli spagnoli, gli argentini, i cileni e via discorrendo. La parola chiave per quanto mi riguarda (e la cosa è stata suffragata da alcune interviste con nostri operatori presenti al Vinexpo) è brand manager, ossia quella figura professionale che potrà permettere di creare il vero sviluppo del vino verso la globalizzazione.
Ormai è guerra aperta, la crisi viene sentita anche qui in Francia, soprattutto dagli chateau minori e il mito della Cina, credetemi, ha i giorni contati. Il popolo più astuto del mondo si sta attrezzando alla grande per essere autonomo nel giro di pochi decenni, comprando chateaux di prestigio in Francia e creandone di spettacolari in Cina. Attention!
PS concedetemi una piccola autocelebrazione. Noi di Gustocampania, a quanto mi risulta, siamo stati gli unici italiani invitati! E anche questo è abbastanza sintomatico.Nel paese dove la stampa si bea sugli allori, si corre il rischio inesorabile di restare completamente fuori dai giochi. Sveglia….

di Gianluigi Carlino
foto gustocampania.it

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