Viaggi di gusto di G.Carlino. GIROLAMO RUSSO, Etna wines
Nerina, la madre di Giuseppe, la circumetnea adiacente la cantina /casa. L’impatto è di una dolcezza unica, merito della signora e di quella suggestiva ferrovia di un tempo che costeggia la cantina. Ci si rilassa subito e ci si concede ad una conoscenza reciproca in attesa che Giuseppe torni dai suoi giri. Il mio viaggio sull’Etna continua così, come piace a me: a misura d’uomo. Quando Giuseppe arriva mi spiega del primo bianco prodotto dedicato per l’appunto alla madre un Etna doc 2011 NERINA, (macerazione h.24 sulle bucce, 65% carricante e poi barriques, 1800 bottiglie prodotte per € 16 circa) che fa tribolare il nostro perchè dopo averlo aperto mi dice “non si apre”; glielo concedo un attimo, per poco perchè io sono già all’assaggio e mi lascio incantare da questo magma bianco che mi pervade il palato in maniera imponente. E’ la seconda azienda dell’Etna che mi regala un bianco da sogno! Bevendolo penso ad un Corton Charlemagne, il giorno dopo il grande Salvo Foti mi correggerà dicendomi “più un bianco della Loira”. Giuseppe è un ragazzo riservato schivo, gran lavoratore. La qualità media dei suoi vini è davvero altissima, tutti molto ben interpretati, alcuni di grossa aggressività altri molto eleganti e perfino sontuosi. Ancora una volta sorprende per me non credente, la qualità dei vini bianchi dell’Etna. Giriamo con Giuseppe per le sue splendide vigne nella zona dei cru dell’Etna: Passopisciaro, tra feudo di mezzo, calderara, san lorenzo,dove mi dice Giuseppe, molto dobbiamo ai “colonizzatori” Cornelissen, Franchetti e Marc De Grazia che hanno esaltato i vini dell’etna.Mi dice anche che,per l’Etna doc, occorrerebbe un disciplinare più severo per evitare che i vini vengano immessi in commercio troppo presto. Sono vigneti bellissimi e molto faticosi da lavorare, di estrema pulizia ed integrità ciò fa sì che i rossi che ci apprestiamo a degustare risentano di questa cura amorevole. Etna S.LORENZO 2011, nonostante fosse aperto dalla vasca solo per il vinitaly, è molto delicato elegante, subito si mostra di gran classe con un grado alcoolico importante, ma non invasivo tutt’altro. ( 4500 bottiglie prodotte prezzo sui € 20 circa).
L’ARINA 2011 è un altro rosso, ma è completamente diverso, è animalesco, quello forse che ti fa sentire più l’Etna e la sua forza, meno complesso, meno lungo, ma pulito e vibrate.
Altro cru prodotto è l’Etna Feudo che proveremo in un’altra occasione. Per oggi bella giornata e approccio sempre più al limite del fantascentifico con questa meravigliosa terra ed i suoi incredibili vini.
Azienda di 15 ha di cui 4 a ulivi della pregiata nocellara etnea er 33.000 bottiglie circa di vino prodotte.
di Gianluigi Carlino
foto D.Ruffolo