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Vitigno & Terroir a Villa Calvanese: un’occasione mancata.

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La manifestazione Vitigno & Terroir svoltasi il 2 e 3 Marzo scorso nella splendida cornice di Villa Calvanese, è stata a mio parere una grossa occasione mancata. La splendida villa (sapientemente recuperata dal Comune) era ancora in fase di ristrutturazione, per cui gli splendidi giardini non erano accessibili, la location era di difficile individuazione per tanti produttori giunti in ritardo o assenti. Un’occasione mancata perchè alla manifestazione erano presenti aziende regionali di calibro mondiale. Un parterre de roi di tutto rispetto dove, chi come il sottoscritto, ha avuto pazienza, ha potuto assaggiare delle anteprime favolose. Per il resto mi sembra che in queste manifestazioni chi organizza le cose è come se si cantasse la messa da solo. Neanche il laboratorio mi è piaciuto in quanto non è proprio etico presentare a confronto vari vini quando poi l’enologo che ne parla rappresenta una delle aziende! E tra l’altro, (ma queste sono solo valutazioni personali) non ho condiviso neanche il giudizio sui vini.
Mentre nel primo piano si svolgeva il laboratorio con la presenza della delegazione dell’AIS Salerno, i tanti fantastici produttori sono stati abbandonati nelle cantine della villa ad attendere visitatori mai giunti. Un vero peccato. E così mi sono messo di animo ed ho assaggiato le tante eccellenze presenti. IL CANCELLIERE ha presentato il suo NeroNè 2008 (17.5/20) un vino naturale di una potenza esuberante ma a differenza del precedente meno complesso e più elegante. La genuinità del vino è apprezzabilissima. CASULA VINARIA di Campagna, ha presentato lo spumante metodo charmat CHIENA, (15.5/20) molto piacevole, soddisfa il palato con una beva godibilissima, si punta sulla florealità e sulla acidità, bella new entry! Non è una novità per il mercato ma lo è per il sottoscritto, SALVATORE MAGNONI, Primalaterra 2010 (18/20) un fantastico aglianico doc del cilento, profumi spiazzanti che penetrano che è un piacere per l’olfatto, un palato elegante raffinato e ampio con un finale lunghissimo, prezzo eccellente (€ 13,00). TENUTA PEPE la splendida Milena ci ha portato una bellissima coda di Volpe 2012 (16/20) finalmente ai livelli della 2010. fresca e corroborante. Abbiamo poi fatto la conoscenza con una nuova realtà BORGODANGELO che aveva in serbo un Rosato di aglianico (16/20) che per gli amanti del genere è assolutamente imperdibile. Ottimo anche il Taurasi 2008 (16/20). Il vero gioiello della serata è stato per me molto casuale, in quanto al tavolo non c’era il produttore ma solo la sua bottiglia lasciata lì per chi voleva. CANTINE DELL’OLIVELLA una fantastica catalanesca KATA’ 2011 (18.5/20) che è stata di gran lunga il più grande vino bevuto in questa occasione. Colore carico, intensità inaudità finale imponente per un uvaggio considerato minore. Un vino adorabile! CANTINE DELL’ANGELO ha presentato il suo Greco di Tufo 2011 (17/20) che abbiamo dedicato voluttuosamente al dopo cena quando, con alcuni amici produttori, abbiamo allungato un po la notte con una pizza in allegria gentilmente offertaci da quel gran signore di Raffaele Nasti, boss del Trinity Italia. Tra le altre presenze molto interessante il TENUTA SARNO 1860 2011 Fiano di Avellino e il Cinereo Falanghina di Vigna Pironti. I produttori erano tanti, ma in questa occasione ho menzionato solo quelli che hanno presentato una novità. I produttori meritano maggior rispetto e forse devono iniziare anche a pretenderlo.

di Gianluigi Carlino

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2 Commenti
  1. Vittorio Figurehead dice

    Gentile Gianluigi Carlino, condivido solo in parte, anche se naturarlmente rispetto, le sue valutazioni in merito all’evento Vitigno & Terroir; purtroppo sabato abbiamo avuto un’affluenza ben sotto le attese, probabilmente imputabile alle infauste condizioni climatiche. Comprendo perfettamente quindi che i produttori non abbiano avuto il feedback che si aspettavano, ma purtroppo la cosa è dovuta fino ad un certo punto alla nostra volontà. La domenica, con oltre 400 presenze, il riscontro per i produttori è stato già diverso, anche se purtroppo erano solo 5; comprendo la delusione del giorno prima e condivido che l’assenza di domenica sia stata quindi una occasione mancata. E’ poi naturale che sono una frazione degli avventori potesse essere interessata all’incontro diretto con i produttori, ma questo era un dato già acquisito.
    In merito al laboratorio, l’enologo Vincenzo Mercurio si è occupato solo degli aspetti tecnici e molfologici dei territori in questione, lasciano a noi gli aspetti degustativi (su cui poi ognuno ha il proprio punto di vista naturalmente): che poi 2 dei 4 vini fossero di “suo manico” è stata una scelta ben precisa per mettere ulteriormente in evidenza che il prodotto finale non è esclusivamente figlio di chi lo lavora. Avrà inoltre notato che il campione da noi preferito non era tra i 2 succitati, quindi nessuna sudditanza psicologica.
    Infine, premesso che il rispetto dei produttori dovrebbe essere principe, resta il fatto che il comunicato stampa che apriva l’evento citava: “…per una volta, vitigni e territori vogliono rubare la scena agli uomini…”

    1. gianluigi.carlino dice

      si ringrazia per il chiarimento, soprattutto in merito alla seconda serata. Lo spirito che ci anima è sempre stato collaborativo, specie con l’AIS di Salerno che fa un lavoro a mio parere straordinario. Ci siamo permessi di riportare unicamente il malumore che serpeggiava in una serata che aveva i connotati per essere indimenticabile.
      Come gustocampania siamo al servizio della comunità e collaborativi con chi promuove importanti iniziative come Vitigno & Terroir.

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