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Viaggi di Gusto di Gianluigi Carlino. Azienda Terredora

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Azienda TERREDORA Montefusco (AV) Seminari in Cantina 5/9 Novembre

Molto interessante ed istruttiva la 5 giorni organizzata dall’azienda TERREDORA intitolata: pomeriggi di cultura del vino, seminari in cantina. Il paziente e professionale Paolo Mastroberardino ha illustrato step by step tutti i dettagli della propria azienda che conta oltre 180ha vitati nei più bei cru della provincia di Avellino. Con un manipolo di amici enonauti, ci apprestiamo perciò a vivere un intenso pomeriggio di assaggi che hanno poi spaziato dai bianchi ai rossi; escluse le bollicine, perché come ha affermato il patron Walter Mastroberadino, “ognuno deve fare il suo mestiere, noi facciamo vini fermi, le bolle le possono fare solo in alcuni luoghi specifici”. E così il nostro pomeriggio goliardico-culturale ci conduce dal fiano al greco all’aglianico per finire al Taurasi. La Terredora nata nel 1984 vanta vigneti nei comuni di Lapio,Montefusco, Montemiletto, Pietradefusi e Montefalcione. Molto interessante il cru di Lapio dove in basso ci sono i vigneti del Fiano protetti dal vento e più in alto il Campore che dà luogo al cru più interessante della casa ossia il Taurasi Campore. Con Pino della Pietra dell’enoteca S.Pietro di Salerno si fanno alcune considerazioni che giudico interessanti “io sono il penultimo terminale del vino, però ho in pratica il polso del mercato, mi piacerebbe che i produttori comprendessero che le loro etichette fossero più semplici e descrittive; il consumatore quando entra da me e compra gira immediatamente la bottiglie perché vuole conoscere bene ciò che sta acquistando. E questo devono dare i produttori! Informazioni su di loro sul loro prodotto e su come viene generato, la poesia lasciamola ai poeti, il mercato ha altri standard”. Ineccepibile. E così con Raffaele della Tavernola di Battipaglia, Luca della Masseria Cuccaro di Eboli, Nevio, prezioso sommelier Ais, Giuseppe Lupo sommelier del noto ristorante Locanda di Severino di Caggiano ed altri fantastici Nasty Boys iniziamo la degustazione Terredora. Un degustazione sui generis, diciamo fatta a 12 nasi e 12 palati con un confronto serrato ma tutto sommato coincidente.
FIANO Terre di Dora 2010, di struttura non eccessiva con un sentore iniziale di tostatura per un discreta beva (14/20).
FIANO Campore 2007, dal colore giallo paglierino intenso e dai profumi piuttosto importanti vuoi per l’annata vuoi per l’invecchiamento, il palato però non risponde in egual misura (15.5/20).
FIANO Campore 2006, il profilo olfattivo nell’imeddiato rimanda a toni non proprio gradevoli che poi si ammorbidiscono con il tempo,annata completamente diversa dalla precedente e colori meno intensi nonostante un anno di invecchiamento in più, discreta la bevibilità (14/20).
GRECO Loggia della Serra 2009. Un’annata per il greco straordinaria, testimonianza ne sono le tante etichette irpine giustamente premiate. Il Loggia appare di colore un po scarico, mentre il profilo olfattivo non ricorda il Greco della tipicità, quella sapidità e spigolosità tipica del greco (14/20)
AGLIANICO Il Principio 2008. All’olfatto si presente piacevole e di buona struttura il gusto viene soddisfatto abbastanza sebbene manchi della necessaria profondità, ma è un buonissimo vino (16/20)
TAURASI Fatica Contadina 2008 Discreto impatto olfattivo, rotondo al gusto che si rivela pieno e abbastanza soddisfacente (15.5/20)
TAURASI Fatica Contadina 2007 Più complesso dell’annata 2008 sia nei profumi che al gusto sebbene manchi del necessario slancio (15.5/20)
TAURASI Pago dei Fusi 2006 Completamente diverso dai fratelli, si rivela molto più dinamico e meno elegante e rotondo, l’olfatto non è ricco e complesso ma il gusto percepisce una mineralità interessante (15/20)
TAURASI Campore 2006 Bel profilo aromatico, nitidi i frutti di bosco, è il mio vino preferito della casa, anche al palato si rivela interessante e con un buonissimo retrogusto di frutti di bosco (16.5/20)
TAURASI Campore 2003 a mio parere l’invecchiamento non ha giovato a questo cru che evidentemente sta dando il meglio solo da poco, il palato è meno materico dell’annata appena descritta (15/20)
TAURASI Campore 2000 idem come il 2003, non mi entusiasma nonostante 12 anni di invecchiamento (15/20)
In serata coi nostri baldi, cena ad Avella dal giovane chef della locanda Il Moera, dove ci deliziamo essenzialmente con una discreta tagliata alla griglia e un buon savoiardo alla ricotta. Troppo poco! Se decido di andare a cena fuori è perché penso sempre di mangiare meglio che stando at home e soprattutto con prodotti e piatti che mi facciamo stare bene, altrimenti….Il resto della cena nella norma, e forse le candele servite fredde non sono proprio il massimo. Cantina sottotono.

di Gianluigi Carlino

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