La leggenda della cupedia, il torrone dei Sanniti
La Cupedia, progenitore del torrone, è una tipica golosità sannita del periodo natalizio conosciuta già al tempo dei Romani, la cui paternità viene attribuita proprio ai Sanniti, secondo alcuni scritti di Tito Livio. Un racconto, tramandato per via orale, per questo non considerato verità storica, rivela l’antichissima origine del torrone natalizio del Sannio e la diffusione che ebbe fra le popolazioni che affacciavano sul Mare Nostrum.
Durante la seconda guerra sannitica, tra il 326 e il 304 a.C., presso le Forche Caudine i Sanniti umiliarono i Romani, i quali, per la prima volta, furono costretti a inchinarsi di fronte all’esercito locale in trionfo. La notizia costò ai soldati di Roma una mortificazione a cui mai prima di allora erano andati incontro, tanto da avere vergogna a tornare nella propria città. Fu per questo che i fieri vincitori italici decisero di omaggiarli con un dolce così buono da far immediatamente tornare l’appetito ai vinti.
Cupedia deriva da “cupio”, in latino “desiderare qualcosa”. Oggi viene cotta in una tipica casseruola in rame a forma semisferica, con il manico di legno, a base di mandorle sgusciate e pelate, zucchero, albume e miele. Il suo aspetto è quello di una stecca di mandorle immersa nel caramello solidificato, nera, bianca o macinata, a seconda che le mandorle utilizzate conservino la loro buccia, che vengano spellate oppure pelate e tritate.
(articolo di Barbara Serafini per Cronache del Sannio)
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